Tra i portieri che hanno vestito la maglia della Fiorentina ci sono storie riguardanti Enrico Albertosi e Giuliano Sarti. Proprio su Sarti leggiamo che aveva il «suo modo inconsueto, per quei tempi, di interpretare il ruolo di portiere uscendo spesso fuori dai pali «perché in porta mi annoiavo», con il fiato e la corsa di Chiappella che copriva tutti, arriva il primo dei due scudetti viola sin qui vinti, e l’anno successivo arrivano a giocarsi la finale di Coppa dei Campioni appena istituita. La squadra viola perde, non senza polemiche per un arbitraggio assai discutibile, in casa del grande Real Madrid di Kop Di Stefano, Rial e Gento e sfiorando un altro scudetto, non vinto forse per colpa di quel doppio impegno che le altre non avevano: «Più che una partita, una corrida – ricorderà quella finale – centomila spettatori contro di noi. Ma resistemmo, fino a pochi minuti dalla fine. Per un rigore, per un fallo commesso cinque metri fuori dall’area»».
Più di vent’anni di astinenza dalla massima coppa europea e due anni dopo la cocente sconfitta di Berlino contro il Barcellona hanno creato un clima di agitazione tra i supporter, che, in vista della partita di sabato sera, hanno attivato la modalità scongiuri: vietato parlare di una eventuale vittoria, vietato parlare della maglia viola dello sfidante Real Madrid. La tensione in vista della sfida di Cardiff sta salendo alle stelle tra i tifosi bianconeri. Venerdì invece tocca alle altre due “matricole”: il Gran Canaria, che schiera il giocatore più vecchio in assoluto, Albert Oliver, 40 anni, aprirà ad Istanbul contro il Fenerbahce, mentre il Bayern Monaco ospiterà l’Anadolu Efes. Seguendo questi due termini abbiamo cercato di variare molto le attività proposte, ma al contempo mantenere vivo lo spirito di I Love Calcio a 5, che vuole essere gioco, divertimento, fantasia e rispetto delle regole. La leggenda narra che il dittatore Ceausescu, geloso della sua fama in patria, seconda maglia real madrid 2025 gli fece spezzare tutte le dita delle mani. La sua è l’immagine più bella di un inatteso sabato sera ferrarese, nato con gli aruspici che divinavano una disfatta e terminato in trionfo: l’esercito sabaudo è in rotta e batte in ritirata con un misero punticino, costretto a serrare i ranghi perché da Sud, dal Regno di Borbone, la Brigata Partenope si è fatta minacciosa.
Solo, con quella maglia diversa dagli altri, lui non può sbagliare, perché dietro non c’è più nessuno a rimediare. Un gol sbagliato rimane tale e dopo qualche giorno nessuno se lo ricorda più. Nessuno. Toccava fare la conta o ci veniva spedito il più piccolo, o il più scarso. Così il dado è tratto: se la Juve vincerà Esposito dovrà fare qualcosa che non avrebbe mai immaginato. Il mio augurio è di dare un contributo alla Juve da non giocatore, ma solo se vorrà la società. Ma c’è chi, anzi, ha deciso di puntare per una strategia diversa, il fioretto: “Se la Juve vince io farò..”. L’esterno belga era uscito per un infortunio alla spalla durante la sfida col Villarreal, ma ha recuperato e dovrebbe essere regolarmente in campo al Bernabéu. La scelta di non tornare in campo anche dopo il ripristino dell’illuminazione portò alla sconfitta a tavolino per 3-0 e alla squalifica per un anno dalle coppe europee. E occhio anche ad Ismael Diaz: gioca nel Deportivo La Coruña B, ma è considerato un classe ’97 molto interessante. Nel calcio è evidente una diversità di trattamento tra chi i gol li fa rispetto a chi i gol, invece, li evita.
E’ uscito in questi giorni, edito dalla casa editrice Porto Seguro Editore di Firenze, il libro dal titolo IL NUMERO 1 – STORIA E ANEDDOTI DEI GRANDI PORTIERI DEL CALCIO DEL XX° SECOLO scritto da Leonardo Colapietro. Ai Mondiali 2006 ha giocato tutte le quattro partite degli spagnoli, eliminati negli ottavi di finale dalla Francia, andando in gol nella seconda partita della fase a gruppi contro la Tunisia. La partita è un inno alle sportellate ed il Bologna decide per tutto il primo tempo di adeguarsi alla pochezza tecnica, riuscendoci anche con una certà facilità. La partita fu combattuta. Fu la mancanza dal campo a causa degli infortuni che portò la dirigenza torinese a puntare su Alessandro Del Piero e a liberarsi di Baggio, cedendolo al Milan. In campo da pochi minuti nella prima gara in Liga e gol decisivo per il 2-2 contro il Real Madrid: inizio da sogno per Giampaolo Pazzini. Il Real Madrid Di Mourinho conquista il primo trofeo della stagione, battendo il Barcellona nel ritorno della Supercoppa Spagnola. Nel corso della settimana si alterneranno altre attività di gioco e esperienze all’aperto che riserveranno anche quest’anno inaspettate sorprese.