Il primo gol in campionato arrivò al terzo turno, in occasione del derby Juventus-Torino (2-5) del 18 ottobre. Nella stagione calcistica 1945-1946, caratterizzata dal Campionato Alta Italia nella prima fase e dalla Divisione Nazionale conseguentemente, Mazzola dimostrò di essere uno dei migliori realizzatori; il suo contributo per la conquista dello scudetto (terzo per il Torino) fu ancora tra i più importanti della squadra. Fu in occasione del terzo gol che la lacerazione muscolare si riacutizzò e Mazzola fu costretto a lasciare il campo anzitempo, tra gli applausi di tutto lo stadio, per uno stiramento alla coscia. Il 23 febbraio 1947, con una prestazione definita «spettacolosa» dalla stampa, guidò la squadra nel 5-1 contro la Lazio e siglò tre gol. Nel Novecento, i successivi piani regolatori ampliarono la griglia inserendo nuovi assi generatori verso le principali emergenze architettoniche dei dintorni, estendendo l’abitato oltre i limiti delle valli e procedendo con diverse zonizzazioni a carattere residenziale e commerciale. Alla ripresa della Coppa Italia, a metà del mese di maggio, nei quarti di finale il Torino vinse su un Milano largamente rimaneggiato per cinque reti a zero, due delle quali siglate da Mazzola.
La società opera sul mercato con la vendita di Franco Semioli alla Fiorentina e con l’acquisto degli attaccanti genoani Gasparetto e Greco, del portiere frusinate Massimo Zappino (in scambio con Vincenzo Sicignano), del centrocampista del Mantova Bentivoglio, con il prestito di Ciaramitaro dal Palermo e con l’acquisto dal Catania dell’altra metà del cartellino di Cesar. Il 2 maggio 1948 partecipò attivamente, con una rete, al 10-0 casalingo sull’Alessandria, la vittoria con massimo scarto nella storia delle massime serie del campionato italiano. 1904 – La società si affilia alla FIF ma non partecipa ad alcun campionato. La nuova società scelse come colore sociale il granata del Campania, tale scelta fu adoperata dal segretario della Salernitana Maurizio De Masi, ex dirigente del Campania. Dopo la riacquisizione del marchio e dei trofei, nel 2004, ritornò l’Unione Sportiva, con la tradizionale maglia grigia; nel 2006, in occasione del 50 anniversario dell’ultima promozione in Serie A, la società scelse d’ispirarsi allo stile utilizzato negli anni Cinquanta, dapprima adottando calzoncini e calzettoni azzurri e, successivamente, applicando alla divisa un bordo del medesimo colore. Nonostante questo, lo stesso organo rifiuta di regolarizzarlo nel 1934, per poi approvarlo il 5 luglio di cinque anni dopo.
Nel gruppo A delle semifinali interregionali il Torino FIAT terminò ancora davanti al resto delle contendenti, che furono in ordine di classifica Juventus Cisitalia, Ambrosiana-Inter e Varese, maglie squadre calcio affrontatesi in un girone all’italiana con partite di andata e ritorno. L’ultimo gol di Mazzola contro l’Ambrosiana-Inter, realizzato allo scadere, fissò il risultato sul 3-3 ed evitò al Torino FIAT l’eventuale spareggio contro la Juventus Cisitalia, che a quattro minuti dal termine dell’incontro con il Varese (6-1) aveva gli stessi punti in classifica e lo stesso quoziente reti dei granata. Nella stagione 1982-83 realizzò 15 reti con la maglia del Verona, piazzandosi secondo nella classifica marcatori di Serie A, alle spalle di Michel Platini. A fine campionato i gol segnati dal Torino furono 125, record di reti in una massima serie, di cui 25 realizzate dal capitano che giunse secondo nella classifica marcatori, dopo lo juventino Boniperti. Dalla stagione 2018-2019 è iscritta alla FA Women’s Championship, nuova denominazione del secondo livello del campionato inglese femminile di calcio. Nel mese finale della competizione, in aprile, realizzò tre reti nelle ultime quattro gare; fu giustappunto nella 30ª e ultima giornata, dopo un combattuto ed equilibrato testa a testa tra Torino e Livorno durato per tutto il torneo, in cui si avvicendarono spesso in vetta alla classifica, che Mazzola ne timbrò uno molto importante, poiché il Torino riuscì a espugnare Bari per 1-0, grazie a un suo gol decisivo – a quattro minuti dalla fine del campionato – che consegnò lo scudetto ai granata.
29 centri. Nel girone d’andata, in cui mise a segno undici gol, fu, con Gabetto, il solo componente della linea offensiva composta di cinque uomini a essere pericoloso e a fornire prove convincenti, talvolta brillanti. Nella stagione 1979-1980 i friulani concludono il campionato al quindicesimo posto, retrocedendo in Serie B dopo un solo anno. Infine, nel triangolare finale il Torino FIAT arrivò secondo, arrendendosi solo ai vincitori, i Vigili del Fuoco La Spezia. Quest’ultimo, i cui ricavi vennero destinati sempre in beneficenza, in mancanza di competizioni ufficiali, suscitò interesse ed ebbe anche riscontro tecnico; tuttavia non fu concluso, dopo che nel secondo tempo del derby di ritorno tra FIAT e Cisitalia, il 22 aprile, allo Stadio Mussolini – partita molto sentita, in cui era in palio anche la Coppa Pio Marchi, contornata dagli scontri tra tifosi sugli spalti – la gara assunse connotati molto fallosi, concludendosi in una rissa. Organizzato il nuovo campionato, denominato Campionato dell’Italia Settentrionale e qualitativamente ritenuto una «povera cosa», il Torino FIAT vinse facilmente il girone eliminatorio del Piemonte e della Liguria, che comprendeva un totale di dieci squadre, con sedici vittorie e due pareggi, 78 gol fatti e 19 subiti.