La maggior parte dei giocatori che parteciparono al Olimpiadi del 1928 e al campionato del mondo 1930 nelle file del Messico militavano nel Club América. Si caricava di pathos quando il campionato gli offriva opportunità esaltanti, per fallirle con odiosa puntualità. Vedo invece indietro l’Arsenal, che col solo acquisto di Ozil, non può impensierire le grandi, così come il Liverpool, anche se restano le due principali outsider del campionato. Ma da solo non può fare miracoli. Questa maglia non è solo una fantastica aggiunta alla tua collezione di kit da fan, ma è anche un capo perfetto per i tuoi momenti di relax o le partite con gli amici. La Juve offrirebbe a Cristiano un contratto di quattro anni per una somma di 120 milioni di euro fino al 2022. Inoltre il giocatore più forte della terra CR7 sarebbe molto contento di intraprendere questo nuovo percorso con la Juve sperando di riuscire a vincere la Champions con una nuova maglia bianco-nera. Lo schieramento delle merengues è ancora più fluido di quello bianconero: se la Juve in fase difensiva ritorna al 4-4-2 (con il 3-4-1-2 può passare a 5 se si alzano sul lato forte terzino e ala), il Madrid, che difficilmente va a contestare il possesso e aggredire il portatore, maglia calcio real madrid si dispone a seconda delle posizioni a palla persa.
Anche questa fragilità dei madrileni – che in Champions concedono ben 12,3 tiri a partita e in stagione hanno subito complessivamente 69 reti in 59 partite – suggerirebbe l’impiego di Cuadrado, su cui il tecnico livornese potrebbe contare pure per spendere l’uomo in più sulla fascia e tenere basso Marcelo, terzino solo nominalmente. Prende parte all’Europeo Under-19 2015 in Grecia con la nazionale spagnola, risultando decisivo per la vittoria finale delle “Furie Rosse”, con una doppietta in semifinale contro la Francia e due assist in finale contro la Russia. A maggior ragione contro un Zidane che in più di una circostanza ha modellato il suo undici sui difetti del contendente. Idem qualora Zidane decidesse di lanciare dal 1’ il convalescente Bale e tornare al 4-4-2: con il colombiano titolare, l’allenatore toscano si giocherebbe la finale in maniera speculare. Oppure approcciarsi alla finale in maniera più sbarazzina e proporre grazie al colombiano dall’inizio una squadra più verticale e ficcante nelle transizioni. Dal 1976 Arconada fu per 13 anni padrone indiscutibile della porta della squadra di San Sebastián.
Contro di loro mi sembrerebbe eccessivo dire lo Schalke solo per l’arrivo di Boa, dunque si ripresenterà lo stesso duopolio delle scorse stagioni, con il Borussia Dortmund. Per contro la difesa a 3 – ammesso che il francese punti sul 4-3-1-2 – permetterebbe di sopperire alla doppia inferiorità numerica in mezzo al campo con l’uscita di uno dei 3 centrali, che si occuperebbe del trequarti andaluso senza sguarnire il centro. Isco, inizialmente sul centro-sinistra, scopre la fascia per andare su Hernandez. In più, in una formazione che non ha nelle sue corde i tempi né le spaziature corrette nelle ripartenze, Cuadrado è l’unico che ha il passo (con e senza palla) per ribaltare il campo in contropiede. Detto della miglior copertura dell’area sui cross (il Monaco tra andata e ritorno ha completato solo 7 traversoni su 60), il rombo basso Barzagli-Bonucci-Chiellini-Pjanic, forte sempre dell’uomo in più, con la palla tra i piedi ha costretto l’avversario a forzare le marcature: meglio chiudere il segmento centrale o uscire sui difensori laterali? Alla luce della proprietà di palleggio limitata di Chiellini e Barzagli, questi sono stati lasciati liberi di ricevere, ma una volta in possesso un eventuale scivolamento avversario senza i tempi giusti ha aperto la linea di passaggio verso uno dei registi.
Nello specifico i tre centrali difensivi si sono potuti permettere di uscire forte su Mbappé, rompendo quindi la linea senza scoprire il centro dell’area. Insieme a Suarez è il più forte attaccante del mondo. Pasquale Traini: attaccante. In Serie A con il Cesena. A 16 anni, Torres fa il suo esordio in prima squadra in serie B. Nell’ Atletico Nel settembre 2002 debutta nella serie A spagnola. Tuttavia con il 3-4-1-2 il rischio è quello di ricadere nelle problematiche del recente passato a livello di costruzione bassa: la difesa non autosufficiente nell’impostazione obbliga gli accentratori (Alves, Pjanic, Dybala e Higuaín) a schiacciarsi, impedendo alla squadra di distendersi. Fondata nel 1926, all’inizio ebbe qualche difficoltà e non vinse nessun trofeo, ma negli anni 1940 si affermò a livello nazionale, vincendo sei Coppe del Generalísimo. Con l’ex Barcellona a tutta fascia, la Juve ha potuto beneficiare della gestione dei tempi, la visione di gioco e la capacità di attaccare gli spazi del brasiliano, letteralmente in stato di grazia, garantendosi una risalita del pallone più efficiente rispetto a quella offerta dal colombiano, meno lucido nelle scelte negli ultimi 30 metri.